Ipersensibilità di tipo IV, cellulo-mediata: caratteristiche e meccanismi

L'ipersensibilità di tipo IV, cellulo-mediata, è iniziata da linfociti T antigene-attivati (sensibilizzati), e comprende la reazione da ipersensibilità di tipo ritardato (mediata da cellule T CD4+) e la citotossicità cellulare diretta (mediata dalle cellule T CD8+). I meccanismi di ipersensibilità di tipo IV sono alla base di molte reazioni immunologiche a vari agenti, tra cui il Micobacterium tubercolosis, ma anche nella reazione cutanea da contatto a sostanze chimiche e nel rigetto dei trapianti.


Ipersensibilità ritardata
La "reazione tipo" in questo contesto è quella rappresentata dalla reazione alla tubercolina, che è indotta dall'iniezione intracutanea di tubercolina, il componente proteico liposaccaridico del bacillo tubercolare.
Se un individuo è già sensibilizzato, si verificano un arrossamento ed indurimento della sede di inoculazione entro 8-12 ore; i sintomi raggiungono il picco entro 24-72 ore e successivamente scompaiono lentamente. 
L'ipersensibilità ritardata è caratterizzata dall'accumulo di cellule mononucleate intorno a piccole vene e venule, da un'aumentata permeabilità vascolare e fuoriuscita di proteine plasmatiche responsabili di edema del derma e da deposizione di fibrina nell'interstizio. Quest'ultimo fattore sembra essere responsabile dell'indurimento, che è caratteristico della lesione cutanea da ipersensibilità ritardata. Nelle lesioni completamente sviluppate, le venule ricoperte da linfociti mostrano ipertrofia endoteliale ed iperplasia. 
Nel caso di antigeni persistenti o non degradabili, l'infiltrato linfocitario perivascolare è sostituito da macrofagi in 2-3 settimane. I macrofagi spesso vanno incontro ad un processo di trasformazione morfologica in cellule similepiteliali e sono chiamate cellule epitelioidi.

Facciamo un esempio sulla reazione alla tubercolina. Quando un individuo è esposto per la prima volta all'antigene proteico del bacillo tubercolare, le cellule T CD4+ identificano i peptidi derivanti da questi antigeni in associazione con le molecole MHC di classe II situate sulle cellule APC. Questo incontro determina la differenziazione delle cellule T CD4+ in cellule TH1. Alcune cellule TH1 entrano nella circolazione e possono restare nel pool delle cellule T di memoria anche per anni. Quando la tubercolina è iniettata per via intracutanea in un individuo precedentemente sensibilizzato, le cellule di memoria TH1 riconoscono l'antigene espresso dalle cellule APC e vengono attivate. Queste cellule TH1 secernono alcune citochine tra cui:
  • IFN-γ; attivatore di macrofagi. I macrofagi attivati avranno la capacità di fagocitare e distruggere microrganismi palesemente aumentata; inoltre aumentano l'espressione di molecole MHC di classe II sulla superficie, favorendo la presentazione degli antigeni; secernono fattori di crescita polipeptidici; secernono TNF, IL-1 e IL-12.
  • IL-2; provoca la proliferazione paracrina e autocrina dei linfociti T che si accumulano nei siti in cui si verificano i fenomeni di ipersensibilità ritardata.
  • TNF e linfotossina agiscono sulle cellule endoteliali, provocando (1) un'aumentata secrezione di prostaciclina (vasodilatazione locale); (2) aumentata l'espressione di selectine P ed E; (3) induzione e secrezione di chemochine come IL-8. Il fine ultimo di queste modificazioni è di favorire lo stravaso di linfociti e monociti nel sito di reazione di ipersensibilità ritardata.
  • Le chemochine prodotte da cellule T e macrofagi richiamano molti altri leucociti nella sede di reazione. Questo tipo di infiammazione è chiamata "infiammazione immunitaria".


Citotossicità mediata dai linfociti T
In questa variante di ipersensibilità cellulo-mediata, le cellule T CD8+ sensibilizzate uccidono le cellule bersaglio che esprimono l'antigene. Queste cellule effettrici sono chiamate linfociti T citotossici (CTL). Questa reazione è alla base del rigetto dei trapianti
In una cellula infettata da virus, i peptidi virali si associano con molecole MHC di classe I all'interno della cellula, ed entrambi sono trasportati sulla superficie cellulare come un complesso identificato dal TCR dei linfociti CTL CD8+. La lisi delle cellule infette porta all'eliminazione dell'infezione. Sembra che lo stesso principio valga verso alcuni tumori.

I meccanismi con cui agiscono le cellule TCD8+ sono essenzialmente due:
  1. Killing perforino-granzima-dipendente: perforine e granzimi sono mediatori preformati e contenuti nei granuli liposoma-simili dei CTL. La perforina perfora la membrana plasmatica della cellula bersaglio e permette l'ingresso dei granzimi, ovvero delle proteasi che attivano le caspasi e che inducono l'apoptosi delle cellule bersaglio; a questo si aggiunga l'ingresso di acqua che causa lisi osmotica.
  2. Killing Fas-Fas lingando-dipendente: l'apoptosi della cellula bersaglio in questo caso viene causata da un meccanismo differente. Le CTL esprimono il ligando di Fas, che può legarsi al Fas espresso sulle cellule bersaglio.


Bibliografia: Le basi patologiche della malattie, Robbins e Cotran

In questo post vengono riassunte brevemente le quattro reazioni di ipersensibilità.
In questo post viene trattata l'ipersensibilità di tipo I, immediata.
In questo post viene trattata l'ipersensibilità di tipo II, da anticorpi.
In questo post viene trattata l'ipersensibilità di tipo III, da immunocomplessi.







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